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21/03/2016
Banca di Udine acquista i ‘Gelsi benandanti’

Con l'acquisto di un quadro del noto artista friulano Gaetano Bodanza, continua l'azione di mecenatismo della Banca di Udine a favore dei talenti del territorio. In linea con i principi ispiratori del credito cooperativo, la banca si è impegnata a dotare ogni anno la sede di viale Tricesimo di un'opera d'arte al fine di promuovere la cultura locale valorizzando le eccellenze del territorio. Tramite la consulenza di On Art, in questa seconda edizione ha investito sui ‘Gelsi benandanti’ di Bodanza, una libera interpretazione del paesaggio friulano che ha come forte componente la presenza dei gelsi.

"I benandanti erano in tempi antichi personaggi che praticavano arti magiche positive, portatori di culto agrario e oppositori del malaugurio - ha spiegato l'autore alla cerimonia, ospite del presidente Lorenzo Sirch (assieme a Bodanza nella foto) -. Purtroppo l’Inquisizione li condannò per le loro pratiche, equiparandoli agli stregoni maligni. I gelsi, dato il loro aspetto, quando sono allineati ‘in processione’ ricordano loschi figuri, suscitando ammirazione mista a inquietudine". Bodanza ha partecipato a numerose rassegne espositive in Italia e all’estero (Parigi, Bruxelles, New York, Venezia, Colonia); è recente la sua partecipazione a Spoleto in occasione del Festival dei due mondi.

Le opere acquistate nel corso degli anni dall’istituto di credito udinese andranno a creare una collezione che sarà esposta nei locali dell’Istituto di credito, trasformato in una sorta di colorata “galleria” fruibile gratuitamente da soci, clienti e dipendenti.

L'arte di Bodanza
Bodanza da anni lavora in un intreccio di stili che spaziano dalla pittura alla scultura dal disegno al digitale dalle performance alla creazione di video etc. I suoi soggetti prendono posto sul pianeta in un’orgia di luci e colori accecanti, tra deliri del fantastico e analisi sociali dai target mirati. L’artista usa il lato duro del pop storico, criticando le retoriche diffuse attorno a famiglia, ordine sociale, pudore e ruoli collettivi, e sconvolgimenti naturali impossibili. Nel farlo eccede (ma con lucidocontrollo figurativo) per sua natura creativa, scompaginando l’ordine dei temi d’arte (ritratto, paesaggio, natura morta) in una natura (iper) viva che rimescola le coordinate della diversità. Bodanza segue le consuetudini del pop e inventa uno spettacolo in cui shock e show si mescolano di continuo. Vaghiamo dentro universi ricchi e ribollenti, conosciamo tutto ciò che compone la scena ma la combinazione delle cose è ogni volta inaspettata. Qui il pop tocca il suo apice elaborativo, dando alla norma il carattere dell’anomalia che ridesta la nostra attenzione.